Da uno studio recente della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota (Stati Uniti), pubblicato sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, emergerebbe una nuova possibile manifestazione della celiachia. Ovvero i bassi livelli di alcuni principi nutritivi fra cui ferro, vitamina D e zinco, potrebbero essere considerati un indice di malattia, possibili in soggetti che soffrono di intolleranza al glutine senza tuttavia avere ricevuto una diagnosi di malattia o manifestare una perdita di peso o stati di malnutrizione dovuti prevalentemente a malassorbimento e diarrea associati alla celiachia.
Dallo studio si evidenzierebbe che la celiachia può riguardare infatti anche pazienti in sovrappeso (sfatando quindi la ‘magrezza’ come condizione chiave della malattia stressa) e specifici deficit nutrizionali, rilevati con un semplice esame del sangue. A parlare sono i dati: l’analisi su 309 adulti con nuova diagnosi di celiachia ricevuta tra il 2000 e il 2014, messi a confronto con partecipanti di pari età inclusi nel National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), un database rappresentativo a livello nazionale, evidenzierebbe una “allerta” verso alcuni nutrienti carenti. Meritevoli di attenzione sarebbero lo zinco risultato sotto soglia in oltre il 59% dei partecipanti allo studio conclamati poi celiaci (vs poco più del 33,2% del gruppo di controllo), il rame deficitario nel 6,4% contro il 2% circa dei controlli, il folato inferiore nel 3,6% dei casi (vs 0,3% dei controlli), la vitamina B12 bassa nel 5,3% contro l’1,8% dei controlli e infine il ferro inferiore in quasi il 31% dei celiaci. Ulteriore indicazione importante: la perdita di peso sembrerebbe aver interessato solo poco più del 25% di pazienti con celiachia.
In conclusione, le evidenze scientifiche dello studio americano sollevano una attenzione nuova sulla celiachia riguardo almeno due aspetti: il sovrappeso non è da ritenersi un ‘indice’ che esclude o preclude la presenza in caso di specifiche carenze nutrizionali; in mancanza di esami riferibili a carenze nutrizionali, non sono da sottovalutare/trascurare stati di stanchezza, ipoteticamente associabili a una carenza di ferro, dunque potenzialmente riconducibili alla celiachia.